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Internet of things: Tutto comunica

Anche le cose sono diventate un'estensione di internet e possono comunicare e generare dati

“La nostra rappresentazione sociale è sempre più affidata a informazioni sparse in una molteplicità di banche dati, e ai «profili» che su questa base vengono costruiti, alle simulazioni che permettono.”
Stefano Rodotà, Il mondo della rete.
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Che cos’è L'Internet delle cose? Questo termine, più conosciuto in lingua inglese come Internet of Things, è un neologismo utilizzato nel mondo delle telecomunicazioni e dell'informatica che fa riferimento all'estensione di internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti, che acquisiscono una propria identità digitale in modo da poter comunicare con altri oggetti nella rete e poter fornire servizi agli utenti.

Termostati, elettrodomestici, impianti produttivi, automobili, tutti oggetti alla base della nostra vita quotidiana, ma anche oggetti alla base dell’Internet of Things. Oggetti smart in grado di connettersi a una rete per elaborare dati e scambiare informazioni con altri oggetti. L'evoluzione tecnologica dell'Internet of Things è declinabile in ambiti tra di loro molto trasversali. Le aziende di qualsiasi settore, ad esempio, possono oggi raccogliere tantissime informazioni sul funzionamento dei device e sulle persone che li utilizzano attraverso la moltiplicazione e l'evoluzione dei dispositivi connessi.

In uno scenario in cui il mercato degli smart objects è in crescita, infatti, il rapporto tra IoT e protezione dei dati personali di imprese e consumatori si fa sempre più controverso. Aumentando le potenzialità offerte dagli oggetti intelligenti crescono anche le vulnerabilità, infatti Maggiore è la quantità di dati scambiata nei sistemi IoT, più numerosi e critici saranno i rischi associati a una possibile compromissione dei sistemi stessi e alla violazione della loro riservatezza e integrità, con impatti potenzialmente significativi sia a livello economico sia sui diritti e sulla libertà degli individui. È necessario, quindi, considerare tutti i possibili scenari di rischio dell’IoT, identificare vulnerabilità gestionali e tecnologiche potenzialmente presenti nei sistemi e adottare metodologie di classificazione dei rischi applicando le contromisure necessarie per “securizzare” questo ecosistema. Sono state sollevate preoccupazioni sul fatto che si stia sviluppando l'Internet delle Cose molto rapidamente, senza la considerazione appropriata per le questioni di sicurezza coinvolte e i cambi regolamentari che potrebbero essere necessari. Secondo il BI (Business Insider) Intelligence Survey condotto nell'ultimo quadrimestre del 2014, il 39% degli intervistati sostiene che la sicurezza sia il problema più pressante nell'adozione dell'Internet delle Cose.

Peter-Paul Verbeek, professore di filosofia della tecnologia all'Università di Twente, scrive che la tecnologia ha già ora una forte influenza sulle nostre decisioni morali, che a loro volta vanno a condizionare l'agire dell'uomo, la sua privacy ed autonomia. Inoltre, mette in guardia dal considerare la tecnologia semplicemente come un oggetto, e raccomanda invece di riguardarla come un agente attivo.